Areazione naturale dei locali scolastici

Alla c.a. studenti e genitori

La questione dell’areazione dei locali (spec. aule e laboratori), in relazione al contenimento del rischio di contagio da COVID - 19, è qui oggetto di attenzione specifica.

Come chiarito dall’istituto Superiore di Sanità (Rapporto ISS COVID -19 n. 5/2020),  negli “ambienti indoor” occorre migliorare “l’apporto controllato di aria primaria favorendo con maggiore frequenza l'apertura delle diverse finestre e balconi.
Il principio è quello di apportare, il più possibile con l'ingresso dell'aria esterna outdoor all'interno degli ambienti di lavoro, aria fresca più pulita e, contemporaneamente, ridurre/diluire le concentrazioni degli inquinanti specifici (es. COV, PM10, ecc.), della CO2, degli odori, dell'umidità e del bioaerosol che può trasportare batteri, virus, allergeni, funghi filamentosi (muffe) e, conseguentemente, del rischio di esposizione per il personale e gli utenti dell'edificio.

In particolare, scarsi ricambi d'aria favoriscono, negli ambienti indoor, l'esposizione a inquinanti e possono facilitare la trasmissione di agenti patogeni tra i lavoratori. L’areazione/ventilazione naturale degli ambienti dipende da numerosi fattori, quali i parametri meteorologici (es. temperatura dell'aria esterna, direzione e velocità del vento), da parametri fisici quali superficie delle finestre e durata dell’apertura solo per citarne alcuni”.

In tutti i locali scolastici, per diluire l’eventuale carica virale presente, è pertanto necessario:

  • ricorrere quanto più possibile all’areazione naturale
  • areare frequentemente (ad ogni cambio docente e durante l’intervallo)
  • areare adeguatamente.

Come indicato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), l’areazione corretta e veloce  si realizza con porta dell’aula aperta e finestre del corridoio aperte.
Il tempo necessario a cambiare aria è di 2-4 minuti durante il periodo invernale, 12-20 minuti in estate (se le finestre hanno l'apertura a battente, come quelle delle aule).

Si ricorda che in inverno, la differenza di temperatura tra interno ed esterno riduce il tempo necessario a cambiare aria. Le finestre, invece, con apertura a ribalta (come quelle dei bagni) richiedono un tempo maggiore di areazione (almeno doppio rispetto alle finestre con apertura a battente).

La dirigente

Nota agli atti con protocollo n. 571/2021