Auguri di Natale
… Arrivò al Duomo. Nella piazza deserta c’era il grande abete illuminato e un gruppetto di ragazzi sudamericani che facevano acrobazie con lo skateboard. Per un po’ stette in piedi a guardarli, poi da una pila di sedie di plastica di un caffè chiuso ne prese una e si sedette di fronte alla cattedrale. Riconobbe che erano belle le guglie scintillanti contro il cielo e le luci dell’albero che si riflettevano sulla facciata. E riconobbe anche che i ragazzi erano bravi . Dopo un’acrobazia particolarmente audace batterono cinque e si applaudirono l’un l’altro: imprevisto, scappò un applauso anche a lui e quelli da lontano lo salutarono alzando le braccia e gridando qualcosa. Poi, dopo un’ora così, se ne andarono con i loro skateboard sotto il braccio e lui rimase solo a guardare la piazza, il Duomo e le luci dell’albero. Riprese la via di casa solo quando i finestroni della Cattedrale si illuminarono per la messa di mezzanotte. Non si sentiva in pace perché non era mai stato in guerra, ma non più irritato, sì, rilassato, anzi, e contento quasi.
Tratto da un racconto di Isabella Bossi Fedrigotti, Batti cinque, è Natale, in AA.VV. “Natale in Piazza Duomo”, Interlinea, Novara 2013