La favola amara del ghetto di Łódź
"...Il re onnipotente e dal dominio inesauribile
garantisce il benessere fino alle terre
e ai luoghi più lontani ...Il bambino schiacciato
sotto il pesante giogo:
ma il mondo sarà così per sempre?
Il cuore del principe si stringe
addolorato alla vista
del volto triste del fanciullo. ..Gli angeli dichiarano:
chi,di corsa, il traguardo non
raggiungerà dal Giardino dell'Eden,
sarà cacciato per l'eternità.
Ma chi il confine oltrepasserà,
un cavaliere alla corte diventerà ...
State chini sulle macchine,
cucite! Non fermate la mano
ed ecco davanti brillano le luci ....È una casa, piccola, un pò bruttina,
che agli arrivati apre le porte. .."
All'inizio del 1943, nel ghetto di Łódź (il più grande di tutta la Polonia, circa 200000 ebrei), sono in funzione 119 resort, piccole fabbriche in cui lavorano gli ebrei, tra cui bambini di 10 e anche di 8 anni.
Qui, da un desiderio di umanità,nasce la Favola del ghetto di Lotdz : il re accoglie nel suo castello (il resort, la fabbrica) tanti bambini, che sono fortunati perché incontrano dei personaggi magici (le macchine, gli strumenti da lavoro). Il finale è tragicamente amaro: chi non diventa amico dei personaggi magici (impara il mestiere) è destinato a morire.
La bellezza di una favola lascia spazio alla realtà drammatica dei bambini nei ghetti.
27 gennaio: GIORNO DELLA MEMORIA
PER NON DIMENTICARE
(Rif.bibliografico: I^bambini raccontano la Shoah^, un libro di Sarah Kaminski, Maria Teresa Milano, recentemente pubblicato da Sonda)